Villaggio Paralimpico Tokyo 2020

La delegazione italiana di nuoto paralimpico è dal 21 agosto al Villaggio olimpico.

Quest’anno il gruppo è tra le nazioni considerate “big” in virtù del grande risultato dei Campionati Europei di Funchal/Madeira a maggio 2021 (80 medaglie di cui 34 oro).

“I ragazzi sono fortemente motivati, ben preparati, concentrati e molto attenti ai dettagli. Sono caratteristiche non scontate, soprattutto dopo un quadriennio che ad un tratto ha perso l’obbiettivo principale per poi farlo ricomparire un anno dopo con notevoli difficoltà quotidiane per potersi allenare al meglio, dettate da nuove norme e regole a cui tutti noi non eravamo abituati.” Racconta Matteo Poli, tecnico federale e allenatore di Giulia

Il viaggio da Sendai al villaggio è stato veloce ed è andato tutto secondo il programma dettagliato. Gli abitanti di Sendai hanno dato un caloroso addio e in bocca al lupo a tutti gli atleti. Due ore di treno riservato agli atleti e l’arrivo a Tokio tutto preparato nei dettagli.

Una volta al villaggio hanno preso possesso della camera e poi subito in piscina. “immensa, la piscina è immensa! – racconta Giulia stupita – ci sono 3 vasche da 50m, di cui due per riscaldamento e una per la gara. Gli spalti sono numerosi, peccato vederli vuoti…”

Appuntamento domani con la cerimonia di apertura su Rai 2 dalle 12.50 (orario italiano).

Il presidente del IPC International Paralympic Committee, Andrew Parsons, spera che i Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 siano il punto di svolta non solo per il Giappone ma per il mondo intero, in particolare per 1,2 miliardi di persone con disabilità che costituiscono il 15% della popolazione globale. “Da quando Tokyo ha vinto il diritto di ospitare i Giochi nel 2013 – commenta Andrew Parson – abbiamo lavorato con il Comitato Organizzatore e le autorità per garantire che le Paralimpiadi possano essere un catalizzatore per il cambiamento, lasciando un’eredità meravigliosa. Spero sinceramente che i Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 abbiano un impatto positivo sui bambini giapponesi in quanto ciò contribuirà in qualche modo a una società più inclusiva per gli anni a venire”.